Smettere di fumare per la nostra salute e per l’ambiente

07/06/22     

Per la Giornata mondiale senza tabacco del 31 maggio vogliamo contribuire a sensibilizzare le persone sull’importanza di “spegnere” definitivamente una cattiva abitudine, tanto diffusa quanto pericolosa per le persone e per l’ambiente.

La Giornata mondiale senza tabacco è stata indetta per la prima volta nel 1988 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

La Giornata mondiale senza tabacco è stata indetta per la prima volta nel 1988 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità

Il tabagismo, ossia il consumo cronico di prodotti del tabacco, è uno dei maggiori fattori di rischio per le persone di sviluppare gravi malattie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. Un’abitudine pericolosa che può determinare una mortalità del tutto prevenibile ed è inoltre causa di un incremento dell’inquinamento globale. Ai gravi effetti sulla salute delle persone, infatti, devono essere sommati gli effetti che il tabacco ha sul nostro Pianeta.

Il consumo di tabacco è uno dei più grandi problemi di sanità pubblica in tutto il mondo, e la sua coltivazione, produzione, distribuzione e smaltimento hanno determinato un forte impatto sull’ambiente. 

Dal punto di vista sanitario il fumo causa ogni anno 8 milioni di vittime ed è la seconda causa di morte nel mondo. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, i sistemi di sorveglianza e le attività di prevenzione, negli ultimi anni si sono diffusi, in modo particolare nella popolazione più giovane, fenomeni emergenti legati all’assunzione di nicotina tramite sigarette di nuova generazione, che hanno reso ancora più difficile sconfiggere l’abitudine di fumare.

Un contributo negativo in tal senso è stato altresì apportato dalla pandemia di Covid-19. Un iniziale calo nel consumo di tabacco è stato registrato ad aprile 2020, successivamente al primo lockdown nel nostro Paese, dato che ha però subìto successivamente un’impennata. Dopo un anno di pandemia il numero di fumatori in Italia a maggio 2021 si attestava a 11,3 milioni (25,7% di sesso maschile e il 26,7% femminile), con una incidenza del 26,2% della popolazione. Un incremento di un milione di fumatori in più rispetto ai dati di novembre 2020.

I numeri forniti dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario Negri sono allarmanti, in modo particolare per quanto riguarda la popolazione più giovane, dove il consumo di tabacco è strettamente collegato alla diffusione delle sigarette di nuova generazione. Tra i 14 e i 17 anni 1 su 3 ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco e quasi il 42% con la sigaretta elettronica.

I nuovi prodotti del tabacco, come le sigarette elettroniche, giocano un ruolo determinante nel contribuire all’iniziazione al fumo, o alla ricaduta, ostacolando così la cessazione di questa abitudine. Solo il 2% della popolazione di consumatori di tabacco che non ha mai sperimentato una sigaretta elettronica è diventato fumatore, mentre il 19,6% di chi utilizza queste nuove sigarette è diventato anche fumatore di sigarette tradizionali.

Questo pericoloso mix di stress dovuto alla situazione contingente e alla diffusione di sigarette elettroniche ha portato il consumatore abituale di tabacco a consumare mediamente 10,8 sigarette al giorno, come nella situazione di pre-lockdown, dopo una iniziale riduzione media del numero ad aprile 2020, e ha fatto registrare una percentuale di fumatori di e-cig del 9,1%, a fronte dell’8,1% nei mesi prima del lockdown.

Nel nostro Paese le vittime a causa del fumo sono 43 mila l’anno, secondo i dati della Lega Italiana per la lotta ai tumori. Malgrado questi numeri la tendenza nel consumo di sigarette non tende a diminuire, registrando pericolosi incrementi anche tra la popolazione femminile, nonostante i fattori di rischio ad esso connessi per malattie come il tumore al seno, che in Italia può colpire 1 donna su 8 nell’arco della sua vita.

In occasione della Giornata mondiale senza tabacco 2022, l’OMS ha deciso di sensibilizzare le persone con la campagna “Il tabacco: una minaccia per il nostro ambiente”, fornendo alle persone un motivo in più per smettere di fumare.

Ogni 300 sigarette consumate, viene abbattuto un albero per poterle produrre, un danno ambientale aggravato anche dal loro scorretto smaltimento. Il 65% dei fumatori in Italia butta a terra la propria sigaretta, per un totale di 14 miliardi di mozziconi l’anno gettati nell’ambiente. I mozziconi di sigarette costituiscono il 40% dei rifiuti complessivi presenti nel Mediterraneo, davanti a bottiglie, sacchetti di plastica e lattine. Un pericoloso effetto a catena sull’incremento dell’inquinamento e di conseguenza delle patologie cardiovascolari e respiratorie ad esso connesse. Ogni sigaretta accesa consuma risorse presenti già in quantità limitata e danneggia irrimediabilmente la nostra salute.

Come Bristol Myers Squibb diciamo NO AL FUMO portando avanti il nostro supporto alla sensibilizzazione della popolazione, ad abbandonare un’abitudine legata a fattori di rischio per alcune tipologie di tumore e causa ogni anno di morti e di un incremento dei livelli d’inquinamento evitabili.